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Sembra uscito dal set di un film di fantascienza, con il suo look “cyberpunk”. Infatti il suo aspetto è ispirato a film come Blade Runner. Il Tesla Cybertruck è stato presentato ieri sera (5 di mattina ora italiana) a Los Angeles. Linee di una semplicità estrema, tanto futuristiche da far invidia alle più coraggiose concept car, il pick-up elettrico della casa di Palo Alto può piacere o meno, ma di sicuro alza l’asticella del suo comparto. In termini di design, ovviamente, ma anche e soprattutto di prestazioni.

Se in Europa non è il primo interesse per gli automobilisti, negli USA quello dei “pick-up truck” è un settore da oltre tre milioni di veicoli venduti ogni anno. E così, dopo mesi di attesa e a sette anni dal primo annuncio, il Cybertruck di Tesla è stato finalmente presentato al mondo. Con circa 800 km (500 miglia) di autonomia massima dichiarata ed un prezzo base di circa 36mila euro (39.900 dollari – in origine dovevano essere molti di più), l’avveniristica nuova creatura di Elon Musk e colleghi se la dovrà vedere con concorrenti del calibro dei Ford serie F, bestseller da oltre quarant’anni, o il famoso Chevrolet Silverado (GM).

Invece del classico telaio, Tesla ha creato per questo mezzo una nuova piattaforma che utilizza una struttura a scheletro, capace secondo i suoi progettisti di rende il mezzo estremamente resistente e sicuro. “Il Cybertruck è costruito con un guscio esterno realizzato per la massima durata e protezione dei passeggeri”, ha spiegato Elon durante la presentazione al Design Studio Tesla di LA: “A partire da un esoscheletro quasi impenetrabile, ogni componente è progettato per una resistenza superiori, dalla carrozzeria Ultra-Hard 30X laminata a freddo in acciaio inossidabile al vetro Tesla Armor Glass”.

Il Tesla Armor Glass, vetro super-resistente usato anche per il camion elettrico Tesla Semi, in realtà ha creato qualche imbarazzo sul palco per Elon, quando lo “Chief Designer” Franz Von Holzausen ha lanciato sul finestrino una pallina di metallo grande come una palla da baseball per dimostrarne appunto la resistenza. Il vetro, che secondo Musk è capace di resistere anche a proiettili di una certa dimensione, si è rotto. “Almeno non ci è passata attraverso”, ha scherzato Elon per sdrammatizzare. Molto meglio invece la dimostrazione della resistenza della carrozzeria, illesa dopo un’enorme martellata su una portiera.

Altri numeri: sarà capace, assicura Musk, di passare da zero a cento km/h in meno di sei secondi e mezzo nella sua versione più “tranquilla”, ma in 2,9 secondi in quella più performante. La capacità di traino per la versione con un solo motore sarà di circa tre tonnellate e mezzo (7.500 pounds), quattro tonnellate e mezzo per la versione dual motor (10mila pounds) e quasi sei tonnellate e mezzo (14.000 pounds) per il Cybertruck con tre motori.

Le diverse versioni di pick-up Tesla avranno ovviamente anche altre differenze. Dall’autonomia, che per il Cybertruck di fascia più bassa, con appunto un singolo motore (a trazione posteriore) dovrebbe essere di circa 400 km (250 miglia), mentre per il dual motor sarà di circa 480 chilometri (300 miglia) e nella versione “tri-motore” circa 800 km (500 miglia); al prezzo, che sarà rispettivamente di 39.900, 49.900 e 69.900 dollari (circa 36.000, 45.000 e 63.000 euro al cambio attuale).

Avrà sei posti a sedere ed ospiterà un letto di circa due metri (1,98), chiamato “Cybertruck Vault”. Tutte le versioni del pick-up elettrico di Tesla saranno dotate di Autopilot, ma è previsto un ulteriore pacchetto “self-driving” da settemila dollari. La produzione è prevista per fine 2021 per le due versioni meno costose e per il 2022 per la versione top. Dove verrà prodotto ancora di preciso non si sa, ma presumibilmente in qualche stabilimento Tesla negli Stati Uniti.

Insomma, Tesla con questo suo “unveiling” è riuscita ancora a stupire, con un mezzo che ha sicuramente sorpreso molti. Le sue linee estreme possono piacere o non piacere, è ovvio. Il che porterà come al solito ad amare o ad odiare a priori Tesla ed i suoi prodotti. Certo una cosa non si può rimproverare ad Elon Musk e compagni di avventura: quella di non essere originali. Cosa che, in un mondo con modelli di auto sempre meno distinguibili fra loro, fastidio non dà.