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Mentre gli Stati Uniti, in piena emergenza da coronavirus, sono messi a ferro e fuoco dalle rivolte in tutti i maggiori centri del Paese in seguito alla morte a Minneapolis di George Floyd, c’è chi cerca di cavalcare il malcontento per un proprio tornaconto personale. Un triste esempio sono gli hater di Tesla e di Elon Musk, che in questi giorni sui social network stanno promuovendo la distruzione dei Tesla Supercharger, considerati da questi personaggi solamente dei “parcheggi per ricchi”. Una trovata sconsiderata, inutile dirlo: attaccare un nemico specifico, in un momento in cui devastazioni e vandalismo stanno già facendo danni enormi e causando migliaia di feriti, può rivelarsi veramente pericoloso.

I sostenitori del motore a scoppio e dei combustibili fossili non sono gli unici odiatori seriali della mobilità elettrica. Purtroppo, ci sono anche alcune fasce di popolazione che, ignorando più o meno volutamente il fatto che Tesla stia cercando di “democratizzare” l’emobility rendendola accessibile a tutti, vedono nel marchio californiano tutto ciò che detestano maggiormente, magari perché pensano di non poterlo avere. È vero, Tesla fino ad ora ha venduto i suoi modelli di auto elettriche a prezzi che non tutti si possono permettere; e nella Silicon Valley, dove il marchio ha sede (Palo Alto), i suoi dipendenti sono spesso considerati dei privilegiati anche solo per il fatto di potersi permettere di affittare un appartamento in quelle zone. Ma questo non significa che chi ha una Tesla meriti di vedersi devastata l’auto, né che qualche incosciente su Twitter possa incitare alla distruzione delle sue stazioni di ricarica.

La coscienza sociale ed ambientale di chi sceglie (magari con non poche difficoltà per fare un passo del genere) di acquistare un modello Tesla la conosciamo bene. Ma purtroppo questo non sembra interessare a chi, in questi giorni di disordini e violenze in tutti gli Stati Uniti, va appunto suggerendo di devastare i Supercharger di Tesla. L’esempio più assurdo? Quello di @ValueDissenter, che ha scritto su Twitter:

“If I were a rioter, I would ABSOLUTELY go for the superchargers. F*ck Superchargers. They’re just parking spaces for rich people.”

Chi sta dietro questo account ha in seguito scritto che stava scherzando. Visti i tempi che si stanno vivendo, soprattutto negli USA, sarebbe il caso di evitare certe “battute”. E tenere a freno una volta tanto, solo una, sia la lingua che le dita sulla tastiera.