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Lo aveva preannunciato non più di una settimana fa Elon Musk con un’email: chi ha dubbi sul numero di consegne di Model 3 dovrà fare i conti con “un brusco risveglio”. E così è stato. A pochi giorni da queste dichiarazioni, ecco l’atteso colpo di scena: Tesla ha finalmente raggiunto l’obiettivo di 5mila Model 3 prodotte in una sola settimana. Che, unite alle altre duemila Model S e Model X uscite dagli stabilimenti di Fremont, porta la casa californiana a ben mille auto prodotte ogni giorno.

L’arresto temporaneo della produzione, l’ampliamento della Tesla Factory di Fremont a cui è stata aggiunta una nuova parte coperta da un tendone (in cui Musk sembra avere addirittura collocato il suo ufficio) e in generale le operazioni “lacrime e sangue” delle scorse settimane per risolvere gli ormai imbarazzanti “colli di bottiglia” nella produzione della Model 3 sembrano essere davvero serviti. E ora ci siamo, dalla fabbrica Tesla escono ogni settimana 5mila nuovi esemplari della Tesla più economica.

Un risultato che si sperava di raggiungere già alla fine dello scorso anno, ma che si è scontrato con grandi e inattese difficoltà. “Adesso siamo una vera casa automobilistica”, esulta lo stesso Musk, la cui gioia si unisce a quella delle sue migliaia di dipendenti, soddisfatti di questo sudatissimo risultato. Ma anche a quella delle decine di migliaia di clienti, presenti e futuri, che vedono in questo successo produttivo anche un possibile vantaggio economico.

L’incremento della produzione di questi giorni, infatti, potrebbe già portare a un abbassamento dei prezzi della piccola sedan Tesla. E forse in parte lo ha già fatto, almeno nelle sue versioni più care. Come quella “Performance”, con accelerazione migliore e una serie di altri gadget non presenti sui modelli base (dagli spoiler in carbonio ai cerchi da 20’’, fino ai pedali in lega d’alluminio e altro), passata giusto in questi giorni da 78 a 64mila dollari. Tempo di consegna, in nord America: dai 2 ai 4 mesi dalla conferma dell’ordine.

Calato sempre negli scorsi giorni anche il prezzo per l’opzionedual-motor (da circa una settimana disponibile anche in Canada), che invece di 4mila dollari ora ne costa 3mila. Prezzo totale della vettura, negli USA: da 53mila dollari, con il pacco batteria Long Range, al momento peraltro l’unico disponibile per questo modello.

La cosa interessa però non solo chi prenderà una Model 3 da qui in avanti, ma anche chi l’ha già acquistata o pre-ordinata in passato. I cali di prezzo decisi da Tesla sono infatti retroattivi, e a beneficiarne sono anche coloro che di una Model 3 sono già al volante.

Al di là dei prezzi per le diverse Model 3 e tornando a monte del discorso, è davvero una soddisfazione vedere mettere a tacere le molte malelingue che davano per spacciata sia Tesla che la possibilità di raggiungere comunque in così poco tempo questi livelli di produzione e di consegna. Ma ancora più bello è vedere l’entusiasmo di chi in Tesla ci lavora, e in questi mesi non ha avuto vita facile.

Dietro il raggiungimento di questo importante obiettivo ci sono molti risvolti. Non solo il gusto di avercela fatta e il riscontro in termini di immagine per l’azienda, ma anche e soprattutto il fatto che, alla fatidica cifra di 5mila Model 3 prodotte a settimana, sono da sempre legate a doppio filo le aspettative della casa di Palo Alto di riuscire finalmente a non essere in perdita. Solo a questi ritmi di produzione, infatti, Tesla riuscirà ad ottenere profitti.

Resta l’incognita della borsa, ancora “volatile” nonostante i risultati. Ma di quella, si sa, ci si può fidare fino a un certo punto. Soprattutto se la si rapporta all’economia reale o, come in questo caso, alla produzione “concreta” di un’auto fantastica, che riteniamo tale sia per quello che è che per quello che rappresenta.