Uno dei principali obiettivi di Tesla e soprattutto di Elon Musk è quello di portare il prezzo base della Model 3 a 35mila dollari, e in generale quello di abbassare quello di tutti i suoi veicoli. Un’impresa non da poco, che ha portato il marchio californiano ad escogitare diversi modi per compierla. Uno, controverso almeno quanto quello dei tagli al personale degli scorsi mesi, è la possibile chiusura dei negozi Tesla per passare le vendite interamente online. Viene da chiedersi infatti se è una scelta giusta, soprattutto nel contesto europeo.
Come sappiamo, nelle scorse settimane Tesla aveva annunciato di volere chiudere tutti i suoi negozi “fisici”, e appunto vendere le sue automobili solamente online. Una scelta che ha fatto molto discutere, ritrattata dalla stessa azienda poco tempo dopo l’annuncio, legata però a un fatto ben preciso: chiudere i negozi consentirebbe di ridurre del 6% il costo di tutte le auto, facendo scendere finalmente il prezzo di base della Model 3 alla tanto ambita cifra dei 35.000 dollari.
Ma Tesla ha cambiato idea: molte concessionarie resteranno aperte, e per farlo è purtroppo necessario aumentare il costo di Model S e Model X del 3%. Non sarà così per quello della Model 3, che a Palo Alto si vuole appunto mantenere basso. Tesla non ha spiegato le motivazioni di questa retromarcia, presumibilmente legata alle differenze, culturali e non solo, che ci sono sulle due sponde dell’Atlantico. Mentre negli Stati Uniti il venditore di auto è percepito come non particolarmente onesto, in quanto totalmente orientato alle vendite (anche se non è così nel caso degli operatori dei Tesla Store, neppure negli USA, istruiti per non pressare mai i potenziali clienti), in Europa a molti non dispiace l’idea di ricevere consigli e delucidazioni da chi vende auto per professione e quindi le conosce meglio.
Qualcosa comunque cambierà: ci sarà infatti una riduzione del personale e molti negozi che non rendono come dovrebbero saranno chiusi. In realtà però i Tesla Store si limiteranno solamente a fare assistenza ai clienti per gli acquisti online e solo un numero esiguo di auto sarà disponibile immediatamente per l’acquisto in loco.
Tra i motivi per cui Tesla spinge verso la vendita online, oltre al risparmio economico, c’è ad esempio anche quello che in diversi stati USA a Tesla non è consentito aprire negozi e centri di assistenza, di conseguenza non può vendere direttamente al pubblico. Spostando tutte le vendite online le sarà invece possibile coprire le richieste in tutti i 50 Stati. Nonostante la vendita via Internet sia una mossa intelligente negli Stati Uniti, c’è comunque bisogno di strutture concrete e reali di supporto alle vendite virtuali. Questo può essere risolto creando ad esempio dei luoghi polifunzionali, con bar o negozi, dove esporre ed offrire la possibilità di provare o noleggiare le auto Tesla. In questo modo si dà l’opportunità di toccare con mano e conoscere l’auto, fornendo spiegazioni e rispondendo alle domande di curiosi o di potenziali clienti, che potranno poi effettuare l’acquisto solamente online.
In Europa la situazione è diversa: non ci sono Paesi con restrizioni per l’apertura di negozi e le vendite sono generalmente fatte su ordinazione presso un negozio Tesla. Spesso l’aiuto di un venditore esperto viene molto apprezzato e i clienti sono abituati a tempi dei test drive di durata molto più lunga rispetto ai 25 minuti americani, con tanto di venditore Tesla a fianco che descrive le caratteristiche (in gran parte sconosciute al pubblico) delle innovative auto elettriche californiane. Considerando quindi che in Europa (Ue più tutti gli altri) ci sono circa 40 Paesi con molte culture e tradizioni diverse, per avere successo sarà probabilmente necessario modellare le vendite sulle diverse esigenze dei vari Paesi.
Come fatto da altri grandi aziende multinazionali, che della ristorazione all’arredamento si sono adattate allo stile delle varie nazioni in cui operano, probabilmente anche Tesla dovrà considerare che il mondo non è tutto come gli USA. Infatti, se lì gli acquisti di un’auto online sono percepiti come cosa ovvia e c’è chi preferirebbe avere a che fare con il dentista che con un qualsiasi venditore di auto, altrove può essere anche il contrario.
Insomma, chiusura o meno dei negozi Tesla, per la casa di Palo Alto si prospettano sicuramente nuove sfide. E voi, cosa ne pensate? Fateci sapere nei commenti se trovate l’idea di chiudere i negozi Tesla in Italia buona oppure no. O suggerite altri modi che l’azienda potrebbe trovare per ridurre i costi. Se escono buone idee le si possono anche inoltrare a Elon, no?
Ultimi commenti