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Nel settore fotovoltaico, la manutenzione programmata dei pannelli è un fattore determinante per garantire continuità operativa, stabilità delle prestazioni e tutela dell’investimento nel lungo periodo.
Abbiamo intervistato Eros Bruno, Responsabile Commerciale di GMT Project, Black Sponsor del Tesla Club Italy, che affronta la gestione degli impianti con un approccio tecnico orientato alla prevenzione del degrado e all’ottimizzazione delle performance reali.

  1. Quanto è strategica la manutenzione programmata dei pannelli fotovoltaici per garantire continuità operativa e massimizzazione del rendimento energetico?

La manutenzione periodica rappresenta una componente fondamentale dell’asset management di un impianto fotovoltaico. Comprende un insieme di attività strutturate che includono ispezioni visive sui moduli e sulle strutture di supporto, verifiche funzionali sugli inverter e sui quadri elettrici, controlli sulle protezioni e sui sistemi di messa a terra, oltre alla pulizia professionale dei pannelli.

L’obiettivo è duplice: preservare l’efficienza di conversione e ridurre il rischio di fermate o guasti non programmati. Un piano di manutenzione con cadenza annuale o semestrale consente di mantenere prestazioni elevate — in alcuni casi fino al +15–20% rispetto a impianti non sottoposti a manutenzione regolare — e di prolungare la vita utile delle componenti principali.

  1. In un’ottica di asset management di lungo periodo, quanto incide una manutenzione programmata sull’allineamento tra le prestazioni reali dell’impianto e quelle attese in fase di progetto?

Una manutenzione programmata incide in modo diretto sulla capacità dell’impianto di mantenere nel tempo le prestazioni previste in fase di progettazione. Senza interventi regolari, fattori ambientali come sporco, inquinanti e residui organici accelerano il decadimento delle prestazioni, causando una riduzione progressiva della produzione energetica.

Dal punto di vista gestionale, la manutenzione consente di contenere le perdite di rendimento, migliorare la prevedibilità dei risultati energetici e proteggere il valore economico dell’impianto lungo tutto il suo ciclo di vita.

  1. Quali sono i principali indicatori tecnici che utilizzate per valutare il degrado prestazionale dei moduli e individuare tempestivamente fenomeni come mismatch, hotspot o perdite di efficienza localizzate?

La valutazione delle prestazioni si basa su un insieme di controlli e indicatori tecnici che permettono di intercettare tempestivamente anomalie e criticità. Tra le attività principali rientrano l’analisi delle produzioni, il confronto tra stringhe, le verifiche elettriche e le ispezioni visive dei moduli e delle strutture.

A queste si affiancano strumenti diagnostici avanzati come le ispezioni termografiche e l’analisi delle curve elettriche, fondamentali per individuare mismatch, hotspot, micro-danneggiamenti o fenomeni di degrado localizzato che, se trascurati, possono compromettere l’affidabilità dell’impianto.

  1. Spesso si sottovaluta l’impatto dello sporco: quali evidenze tecniche e dati di campo confermano la correlazione tra depositi superficiali e riduzione delle prestazioni dell’impianto?

Le evidenze di campo dimostrano che anche accumuli limitati di polveri sottili, smog, pollini o residui organici possono incidere in modo significativo sulle prestazioni dei moduli. Questi depositi creano ombreggiamenti parziali e disuniformità di irraggiamento, riducendo la capacità delle celle di convertire energia in modo efficiente.

In contesti urbani, agricoli o industriali, le perdite di produzione possono variare indicativamente dal 5% fino al 30%, in funzione dell’ambiente e della frequenza degli interventi di pulizia. Gli interventi di lavaggio professionale mostrano spesso un recupero immediato della produzione, confermando l’importanza della manutenzione ordinaria.

  1. Perché la pioggia non può essere considerata una soluzione di pulizia affidabile e quali rischi introduce, soprattutto in contesti urbani o industriali?

La pioggia non è sufficiente a garantire una pulizia efficace dei pannelli fotovoltaici. Al contrario, può favorire la formazione di depositi calcarei e l’accumulo di inquinanti che, una volta asciutti, riducono la trasparenza del vetro e le prestazioni complessive dei moduli.

In ambienti urbani o industriali, l’acqua piovana trasporta particolato e sostanze chimiche che tendono ad aderire alla superficie dei pannelli. Solo interventi eseguiti con acqua demineralizzata e sistemi non invasivi permettono di rimuovere efficacemente i contaminanti e preservare l’integrità dei moduli nel tempo.

  1. In che modo un servizio di lavaggio e manutenzione professionale contribuisce alla sicurezza elettrica e alla sostenibilità del sistema nel lungo periodo?

Il lavaggio professionale dei pannelli è una procedura tecnica che incide direttamente sulla sicurezza e sulla stabilità dell’impianto. L’accumulo di sporco può favorire surriscaldamenti localizzati, ridurre l’efficienza e, nel tempo, aumentare il rischio di anomalie elettriche.

Un intervento eseguito da personale qualificato consente di prevenire criticità, preservare le garanzie dei componenti e ridurre il rischio di guasti onerosi. È una best practice essenziale per garantire un funzionamento affidabile, sostenibile e continuo dell’impianto fotovoltaico.

Mantenere un impianto fotovoltaico in condizioni ottimali significa massimizzare l’energia prodotta, ottimizzare i costi operativi e tutelare il capitale investito nel tempo.
Per ispezioni tecniche, lavaggi professionali o piani di manutenzione programmata, il team GMT Project è disponibile al numero +39 0172 476939.