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Tesla prosegue nel voler implementare quanto prima la nuova tecnologia delle batterie senza cobalto, uno dei componenti delle batterie per veicoli elettrici più costosi e più controversi. Il costruttore californiano ha infatti richiesto al governo cinese l’approvazione per l’inizio della produzione della Model 3 con una nuova batteria al litio-ferro-fosfato (LFP). Lo rivela Reuters, citando un documento pubblicato sul sito web del Ministero cinese dell’Industria, dell’Informazione e della Tecnologia. Le nuove batterie per la Model 3, che secondo le previsioni avranno modo di essere ricaricate abbastanza da far percorrere oltre un milione e mezzo di chilometri, saranno probabilmente prodotte dalla Contemporary Amperex Technology Ltd (CATL), il più grande produttore di batterie per veicoli elettrici al mondo.

L’accordo con il produttore di batterie cinese è stato siglato da Tesla già lo scorso febbraio, ma solo oggi la casa californiana ha fatto ufficialmente richiesta di installarle sulle Model 3 made in China. CATL, che fornisce batterie anche per le auto elettriche di Audi, BMW, Hyundai-Kia, Volvo e Mercedes, ha dichiarato che aumenterà di quattro volte la sua capacità produttiva, per un investimento di 3,7 miliardi di dollari. Le batterie senza cobalto sarebbero meno costose (Reuters ha calcolato che il costo di un pacco batteria realizzato con CATL per una Tesla Model Tesla 3 prodotta in Cina potrebbe essere di 80 dollari per kWh, un quinto in meno rispetto al prezzo che ha di solito un pacco batteria) e slegate dalla violazione dei diritti umani e dal lavoro minorile a quanto pare collegati alla sua estrazione nella Repubblica Democratica del Congo, dove se ne trovano le maggiori riserve del pianeta. Questa collaborazione, insomma, porta i veicoli elettrici ad essere sempre più “etici” e più competitivi rispetto a quelli con motore a combustione interna.