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Tesla sta ridimensionando i piani per la sua prima fabbrica europea, la Giga Berlin, che sta sorgendo a ritmi velocissimi pur non avendo ancora ottenuto tutte le approvazioni dalle autorità locali. Prevista la produzione di Model Y, ma non più di batterie. Un brutto colpo per il settore sia tedesco che europeo. Oltre ai pacchi batteria, a Berlino non si produrranno neppure le componenti in plastica, hanno spiegato sempre le autorità locali, citando i documenti depositati dal produttore californiano per ottenere l’approvazione finale del progetto. Sembra restare invece intatta la possibilità di veder sorgere a Grünheide il terzo Design Center di Tesla, dopo quelli di USA e Cina.

Lo stabilimento tedesco di Tesla, di conseguenza, cambierà anche fisicamente rispetto al progetto iniziale: l’altezza dell’edificio sarà ridotta di alcuni metri (in certi punti dai 9 ai 15). Resta l’obiettivo, a partire dal prossimo anno, di fabbricare ed assemblare “100.000 auto elettriche all’anno o più”. Insomma, a poche ore dall’innalzamento dei suoi primi pilastri, con cui si è dato ufficialmente inizio alla costruzione in verticale della prima Tesla factory europea, le mancate approvazioni, i ritardi legati al coronavirus, i problemi dovuti al terreno in gran parte sabbioso su cui sorgerà la fabbrica e le continue proteste di alcuni comitati locali per il suo presunto eccesso di domanda idrica hanno già portato Tesla a ridimensionare il progetto. Un vero peccato.